
Martino Sartor, pittore, incisore, nato a Musano (TV).
Numerose le sue esposizioni delle opere calcografiche e pittoriche in Italia e all’estero.
Accanto a questa impegnata attività, l’artista ha costantemente esercitato il lavoro nel campo della pittura, conseguendo notevoli riconoscimenti.
Negli ultimi anni la sua visione pittorica ha assunto connotazioni del “Postmodernismo” e più di recente ancora del “Nuovo Realismo” usando tecniche pittoriche personalizzate ed innovative, con particolare impegno nel rendere omaggio ai protagonisti della pittura, della musica, della natura e della storia in genere.

La musica Rap nasce come movimento culturale negli anni ’70 in USA a New York dalle comunità Afro-Americane e Latino-Americane. E’ una musica parlata, ritmica che ha lo scopo di denunciare la società corrotta, ingiusta e che urla attenzione per il riscatto dei diritti civili.
Rifacendosi alla musica Rap, anche l’arte pittorica può essere un buon motivo per riscattarsi dalle ingiustizie sociali e urlare al cambiamento. M.S.

Lo stile di Martino Sartor, nelle sue opere pittoriche, è strettamente legato alla musica verdiana in termini che vanno oltre il “Postmoderno”, in quanto appare permeato da un gusto della recente corrente del “Nuovo Realismo”. Una corrente che recupera l’arte del passato secondo ideologie ed esperienze estetiche legate al mondo della storia e della natura.

Enotria, uno dei nomi primitivi attribuiti all’Italia meridionale, abitata dagli Enotri. Un nome che deriverebbe dal greco “oivos” (vino) per l’abbondanza dei vigneti. Divisa nei tre colori della nostra bandiera, attraverso una tecnica “divisionista” (ma le pennellate richiamano chicchi di grano), la sagoma dell’Italia campeggia su un fondo nero, simbolo di fermezza ideologica e di autorità legale, sociale e religiosa. Lo stile, come abbiamo ricordato, è “umile”, volutamente ingenuo, e coincide sia con quello degli scritti evangelici, sia col linguaggio dialettale.

Il suo segno grafico, il meditato gesto che incide la lastra, non sono mai casuali, non lasciano nulla al superficiale, ma rivelano immagini intrise di soffici atmosfere, quasi estraendo dal bianco della pagina profondità ed equilibri, armonie e delicatezze formali suggerite dal lento mutare delle stagioni del tempo e della vita.